Soldi sporchi di Sam Raimi

Attenzione! Contiene spoiler.

LEI

Vidi Soldi sporchi per la prima volta diversi anni fa, in un periodo in cui stavo recuperando molta della filmografia di Raimi (dopo il colpo di fulmine suscitato da L’armata delle tenebre). Non ho mai avuto pregiudizi cinematografici e, di solito, guardo tutto senza badare al genere in cui una certa pellicola si inserisce (anche se ho una certa insofferenza nei confronti dei film in costume, ma ciò non mi impedisce di trovare un capolavoro Barry Lindon né di amare il recente Anna Karenina di Wright). Questo per dire che l’apparente cambio di genere di Raimi in questa pellicola non mi ha stupitSoldi sporchia particolarmente e ho notato di più le cose che caratterizzano il suo modo di fare cinema rispetto a quelle che si distaccano dalla sua filmografia precedente. In fondo Raimi, in un modo o nell’altro, ha sempre compiuto una riflessione sul male e sulla profonda attrazione che esso esercita sugli esseri umani. La sua particolarità consiste nell’averlo fatto prendendolo in esame sia in forma pura, incarnando il male in un demone come ne La casa e nei film che ad essa sono direttamente collegati, sia rappresentando quella verso il male come una pulsione connaturata nell’essere umano (basta pensare a Pronti a morire o ai film di Spiderman dove il male è una scelta che si può fare o meno).

In questo senso Soldi sporchi è il suo film forse più estremo perché descrive la trasformazione di un uomo comune, apparentemente mite ed onesto, di fronte alla tentazione di una vita diversa. Bill Paxton (attore ancora troppo sottovalutato) si trova a fare delle scelte che diventano man mano più feroci portandolo a perdere ogni limite e, nello stesso tempo, ogni anelito di umanità. Eppure non si può dire che sia un uomo malvagio. Ha un lavoro onesto, una casa, una moglie che ama (una Bridget Fonda, fredda e calcolatrice, vera mente diabolica della pellicola), un figlio in arrivo. Come dice all’inizio della pellicola queste, in fondo, sono le piccole cose che rendono un uomo felice. Hank, il personaggio interpretato da Paxton, non è una cattiva persona e non lo diventa neppure quando compirà azioni terribili. E’ un uomo che cerca di essere giusto ma, nonostante questo, precipita sempre di più verso un baratro da cui non riesce più a risalire. Non compie mai azioni malvagie deliberatamente ma cerca di fare la cosa giusta sempre. Purtroppo supera un confine, arriva un punto in cui la scelta non è più tra giusto e sbagliato ma tra ciò che gli permetterà di mantenere ciò che ha ottenuto e ciò che glielo farà perdere completamente. Alla fine il semplice piano dell’inizio (A Simple Plan è anche l’esplicativo titolo originale della pellicola) si trasformerà in un’inutile tragedia che metterà tutti i personaggi l’uno contro l’altro fino a quando il denaro tanto desiderato non si consumerà in un rogo che, lungi dall’essere liberatorio, diventerà simbolo dell’irrimediabile perdita della felicità che quegli stessi soldi avrebbero dovuto portare.

Una menzione a parte merita il personaggio interpretato da Billy Bob Thorton che, come sempre, giganteggia. Nel ruolo di Jacob, il fratello di Hank, Thorton rappresenta il naturale capro espiatorio, l’elemento debole di tutto il piano, quello che oscilla costantemente tra inconsapevolezza e coraggio. Jacob è uno di quegli uomini rimasti un po’ bambini capaci di una gentilezza e di una dolcezza quasi fuori dai tempi (bellissima la scena in cui regala il suo vecchio orsacchiotto alla nipote) ed è colui che sacrificherà se stesso, inutilmente, perché il fratello realizzi il suo sogno. E la scena della sua morte è da spezzare il cuore.

LUI

 Il danaro, nella nostra società, non è solo un mezzo per poter vivere decentemente. I soldi sono il fine. Loro e non la tua rettitudine morale,  la capacità di esser empaa simple plantici e comprendere gli altri, fanno di te una persona. Più danaro, più sei rispettata e ben accolta : ce l’ha fatta, è un uomo di successo.  Ecco, cosa sei tu,  Jacob? Un misero esser umano. Un fallito per tuo fratello, per i cittadini della tua piccola e soffocante cittadina di provincia.  Tutte uguali tra di loro: che siano le nevose zone americane o quelle brianzole. Venera il ricco di paese e detesta chi non vuol perdere la sua umanità. Perché codesta è la grande colpa di Jacob: sei umano. Troppo. Non vuoi scappare, non vuoi andare via, no. Vuoi star nel tuo paesello e ricominciare dove il vostro povero padre ha fallito. Tu però non lo rinneghi, non fai come Hank. Il fratello che ha studiato, l’uomo che non si ubriaca, che è misurato, sobrio, ha una famiglia. La gente vede in lui l’eroe e tu lo sfigato.  La gente ha bisogno di mettersi gli occhiali. Quindi quei soldi ritrovati sono il miraggio del sogno americano. Potresti diventare quasi una persona raccomandabile. Tu sogni una donna, una famiglia, una vita normale. Tuo fratello e ancor di più tua cognata, che hanno quelle fortune, come tutti i borghesi, si annoiano. E in quei soldi vedono la fuga verso quegli imbarazzanti paradisi per illusi, persi nel loro senso di possesso e adesione al pensiero capitalista: io ho, io esisto. Tu hai solo un grande cuore Jacob, tu rimani fedele a quel fratello e sacrifichi un amico a te tanto caro e te stesso per lui. Sacrificio inutile, qualcuno ti direbbe che sei proprio un pirla, ma non io. Quanta grandezza in quel gesto. Piango sempre a pensar alle tue parole: quando spieghi lo scherzo fatto ai tuoi danni da una tua amica, o le parole che usi alla fine per lasciare con dignità tutto e tutti. Che personaggio così controcorrente.  Sam Raimi  con Soldi Sporchi porta  sullo schermo un’amarissima parabola sociale,  sulla sconfitta umana. Morta per mano del senso di possesso, assassinata dalla merce che ci trasforma in persone. In tutto questo ben poco invidiabile panorama, però, c’è lui: un fantastico  B.B. Thorton  e il suo Jacob. Sguardo compassionevole e sofferente sulla fine ingloriosa del sogno bsoldispoTVorghese, che in codesta pellicola esce a pezzi.  Il danaro non è tanto sporco, quanto il sistema in cui esso è l’unica fonte di felicità.  Tutti abbiamo un prezzo, ecco dal momento in cui non si è preso a bastonate il primo che ha detto codesta corbelleria, tutto è andato male. I sogni di riscatto possono avverarsi solo se noi ci impegnano. Le persone non sono cose da comprare, ma esseri umani da conoscere. Il mondo giusto è quello riflesso dalle lenti di Jacob e non quello ordinato, ma privo di empatia di Hank e sopratutto della moglie.

Soldi Sporchi è un film bellissimo perché ci spinge a confrontarci con la parte più nascosta di noi. Cosa faremmo se dovessimo trovare tutti quei soldi? La risposta è data dal comportamento di Hank. Più che una risposta,una domanda: cosa siamo diventati? 

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Inauguriamo oggi il nostro sondaggio. Qualcuno di voi ci ha chiesto, più o meno direttamente, la recensione di alcune pellicole. Ci piacerebbe che diventasse un’usanza del sito quella di accogliere i suggerimenti dei lettori. Per cui oggi abbiamo deciso di fare un sondaggio chiedendovi quale tra queste tre pellicole vorreste vedere recensita. Le votazioni si chiudono martedì prossimo, dopodiché designeremo la pellicola vincitrice che sarà oggetto della successiva visione condivisa.

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