Rubrica I primi della lista: Per un pugno di dollari di Sergio Leone

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Talora l’imbarazzo è forte e prepotente, quando ti ritrovi a dover scrivere su un film che non è una semplice pellicola. Non è nemmeno una semplice opera entrata nella leggenda, non è nemmeno un lavoro entrato nell’immaginario collettivo. No: qui si parla di pura, autentica, esplosiva, devastante, “rivoluzione cinematografica”, cioè una di quelle opere che hanno cambiato, modificato, rifondato, un genere, un archetipo, una narrazione, fino a esser presa come paragone da parte dei fondatori originali. In questo caso parlo ovviamente del cinema western. E di come codesto film abbia influenzato e cambiato persino il modo di intendere e fare western da parte degli americani. Cioè i padroni indiscussi di sconfinati territori, pistoleri, saloon.

Opera nata quasi per caso, narra la storia e la leggenda che venga suggerita da Enzo Borboni e Stelvio Massi a Sergio Leone dopo la visione al cinema del classico di Kurosawa : La sfida dei samurai. L’idea di riproporre il film giapponese nelle atmosfere tipiche di un  western piacque subito al regista romano. Non fu facile trovare chi volesse co- produrre il film, che venne pensato come pellicola secondaria, non destinata a incassare tanto. Un film di serie b. Tanto che attori, scenografie, troupe, arrivavano dal film principale.

For a Few Dollars More (1965 Italy) aka Per qualche dollaro in pi˘ Directed by Sergio Leone Shown: Clint Eastwood

Pensa la sorte come è crudele e ironica: alla fine un film sul quale pochi puntavano è diventato una vera e propria leggenda e ha di fatto cambiato drasticamente e per tantissimo tempo, il modo di pensare al genere western. Tutto parte da un cinema di Firenze, nel quale dopo un’iniziale indifferenza, grazie al passaparola, il film diviene campione di incassi. Proprio quello che temeva Gian Maria Volontè, il quale decise di prender parte al progetto per pecunia in quanto aveva appena concluso uno spettacolo teatrale che si rivelò un insuccesso clamoroso. Il grandissimo attore milanese, qui nei panni del cattivo Ramon, offre una prova indimenticabile. Ridisegna la figura del cattivo classico di queste opere, attraverso un uomo tormentato e infantile, viziato e sadico. Indimenticabile.per un pugno di dollari

“Al cuore, Ramon, mira al cuore” chi non rammenta questa frase o “quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto” ? Questo è cinema! Diventare un modo di dire, esser citati nei decenni a venire, plasmare l’idea di un certo modo di fare cinema. In questa pellicola vi è da dire che hanno partecipato in vario modo molti amati registi di cinema italiani: Sergio Corbucci, Duccio Tessari, Fernando Di Leo. In questa atmosfera di collaborazione, scontri, incontri, vita, nasce la pellicola. Che fu una bomba incendiaria. Pensate solo alla colonna sonora, pensate alla figura dello straniero, Clint Eastwood che non interpreta lo straniero senza nome: E’ lo straniero senza nome. Superando i confini tra personaggio, attore, percezione che di esso ha il pubblico.

Sulle note di Morricone, nasce la leggenda di un eroe senza causa, cinico, senza passato e futuro. Una sorta di fantasma, di apparizione, che porta a modo suo giustizia. Ma di quale tipo? Visto che non agisce per e nel bene degli altri o per un’ideale nobile.  Per un pugno di dollari mostra un mondo violento, cupo, soffocante, senza redenzione e pietà. Come dovrebbe essere stato il vero Far West.