Gremlins di Joe Dante

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LUI

Non sono un tipo incline al nostalgismo, se non per fattori bolscevichi semmai, ma sicuramente non ho nostalgia della mia infanzia, adolescenza e dei film di quel periodo. Che per me sono parte del mio passato. Comprendo la debolezza della mia non generazione: precaria nel lavoro e nei sentimenti, celebra un periodo felice ma solo nella loro testa, falsato completamente.  Mentre i padri si ubriacano di ricordi votati alle barricate in piazza fatte per conto della borghesia, come cantava Battiato, noi ci fermiamo alla miseria di dover osannare cose mediocri e dimenticabili, come opere d’arte imperdibili. Io odio questo atteggiamento.

Nondimeno, alcuni film, hanno davvero una magia, una personalità che li fa vivere in eterno. Sicuramente tra queste opere spicca : Gremlins. Prodotto da Steven Spielberg, riconoscibilissima l’attenzione ai personaggi della media borghesia, il Natale, l’impronta classica alla Frank Capra, della parte più leggera di codesto film, la pellicola ha la fortuna di esser diretta da Joe Dante, un regista che è sicuramente diversissimo rispetto a Spilby, per la sua provenienza dalla scuola  Corman. E per una poetica più politica, sovversiva, meno rassicurante nel metter in scena le storie da lui dirette. Da un incontro simile poteva uscirne di tutto. D’altronde Tobe Hooper ha avuto la carriera segnata dall’intervento di Spielberg, nella produzione di Poltergeist. Per fortuna la stessa sorte non è toccata a Dante. Così partendo da un’ottima sceneggiatura di Chris Colombus, futuro regista di molti successi hollywoodiani, il regista di Piranha realizza una pellicola assolutamente unica e suggestiva, indimenticabile per la sua capacità di saper miscelare lo “stuporismo” spielberghiano, con l’horror e l’umorismo macabro. Il tutto in un classico film natalizio

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Potremmo definire Gremlins come un’opera sfuggente a ogni etichetta, film bastardo che mischia e scompone generi e consuetudini cinematografiche. Pellicola di genere che dissacra le regole basilari del cinema popolare e di intrattenimento, ma con immenso rispetto e amore. Come se l’idea di cinema classico di Spielberg trovi nuova linfa nelle suggestioni cinematografiche di Dante anche lui legato al classico, ma di altro stampo e intenzioni.

La storia la conoscete benissimo: un padre, durante la notte di Natale, acquista in un negozio di Chinatown un curioso cucciolo di Mogwai, strana razza animale di origini cinesi. L’uomo lo chiamerà: Gizmo. Per tenerlo però deve esser molto responsabile e attento: niente luce, non bagnarlo mai e, sopratutto, non dar mai da mangiare a Gizmo dopo mezzanotte. Essendo americani, naturalmente, fanno tutte e tre codeste cose. Dando vita ai terribili Gremlins.

A una prima parte prettamente natalizia, dove conosciamo  i vari personaggi, ed entriamo in empatia con loro, fa seguito una seconda di devastante pulcretudine. Quella che preferisco: arrivano i gremlins! E il terrore, la morte, la distruzione, colpiscono la città Molti i momenti indimenticabili, il migliore per me: la vecchia lanciata fuori dalla finestra di casa, poiché un Gremlins gli manomette la velocità della sua poltrona elettrica. Da ragazzino trovai la scena gustosissima, la reputo ancora oggi così.

Film di Natale e per famiglie che smonta il film per Natale e famiglie, ma prima di divenire troppo anarchica e inutilmente feroce, ritorna a un classico happy end venato di insegnamento morale.Gremlins è un film che supera il tempo e le mode, oltre la semplice sigla di cult.

LEI
Ci sono film che sono indissolubilmente legati a determinati momenti della nostra vita e non ci si può far nulla, è impossibile evitarlo. Non è che si può decidere di sopprimere una sensazione o un’associazione di pensiero. Quei film ci ricorderanno sempre quel momento particolare della nostra esistenza in cui li abbiamo visti per la prima volta. Forse questa è anche la cosa che più mi piace del cinema, quella che me lo fa essere più caro. Però si dovrebbe essere anche capaci di distinguere tra la nostra soggettività e l’oggettivo giudizio su un’opera. Al di là di quello che rappresenta per noi c’è sempre un motivo per cui un film è oggettivamente importante o meno.

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Tutto questo per dire che Gremlins è un film indissolubilmente legato alla mia adolescenza e che nel rivederlo non posso fare a meno di pensare a quegli anni e alla televisione nel salotto dei miei, alla videocassetta consumata e alla moquette grigia su cui mi sdraiavo per guardare i film. Ma riguardandolo per l’ennesima volta l’altra sera, e prima di scrivere questa doppia recensione, mi sono ritrovata a pensare cosa potrebbe significare un film come questo oggi, come potrebbe vederlo un bambino nato nel 2006 (uno che ha l’età che avevo io quando il film uscì, nel 1984), cosa ne penserebbe.

Dal 1984 il cinema è completamente cambiato, non soltanto a livello di fruizione dell’oggetto filmico ma, ancora di più, a livello tecnico e di esperienza visiva. Eppure, secondo me, Gremlins è un film che può essere apprezzato anche oggi proprio per il contenuto dissacrante che lo caratterizza (i Gremlins sono perfidamente dispettosi ed hanno una malvagità giocosa perfettamente comprensibile per un bambino e un adolescente, che sperimenta spesso simili pulsioni) e per certe citazioni davvero riuscite (su tutte la scena in cui i Gremlins guardano in tv Biancaneve e i sette nani).

E poi ci sono i Mogwai e i Gremlins. Certo, a vederlo oggi, dopo l’avvento del digitale, ci si rende conto che le creature del film sono evidentemente finte, frutto di un ottimo lavoro artigianale ma non certo in grado di dare un’illusione di realtà. Nonostante questo le due creature sono visivamente deliziose, soprattutto perché realizzate in maniera speculare: tanto sono dolci e teneri i Mogwai tanto sono sgradevoli e disgustosi i Gremlins. Ed è proprio questa contrapposizione che, secondo me, risulta vincente. Osservando Gizmo, il piccolo Mogwai adottato dal protagonista, nessuno potrebbe pensare che possa essere pericoloso o dare problemi di qualsiasi genere. Invece, proprio il trasgredire le tre regole imposte dal ragazzo che vende Gizmo al padre del protagonista, porterà alla rovina ed aprirà la strada ai ferocissimi Gremlins.

Gremlins, in fondo, non è altro che una fiaba e, proprio come le migliori fiabe, racchiude in sé elementi fantastici, horror, racconto di formazione, eroi ed antagonisti. E, proprio come le migliore fiabe, ha quel carattere di universalità che le permette di parlare a tutti, a persone di ogni epoca ed ogni età, insegnando qualcosa di essenziale attraverso la leggerezza del racconto che narra.