Rubrica I primi della lista: Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki

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Il mio vicino Totoro è sicuramente tra le pellicole più amate e apprezzate di un grande maestro del cinema di animazione non solo nipponica, ma mondiale:  Hayao Miyazaki.

Film che ha elementi autobiografici molto forti,  Miyazaki  da bambino ha avuto la madre malata di tubercolosi per nove anni e questa esperienza l’ha messa in codesta pellicola attraverso la situazione difficile che vive la madre delle due protagoniste, l’opera è una sublime favola moderna sospesa in un tempo impreciso, impalpabile, per quanto riconoscibile che affronta temi universali come l’amicizia e l’amore. Basti vedere come viene messo in scena il rapporto tra la protagonista Satsuki e il coetaneo nipote della nonnina che si occupa di lei e della sorellina Mei, quando il loro padre è al lavoro. Tutto questo è contaminato attraverso un linguaggio apparentemente semplice, per permettere ai bimbi di sentirsi coinvolti, ma ricco di sfumature che non sfuggono ai più grandi

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Della favola mantiene la struttura legata al fantastico, i personaggi surreali e irreali che si manifestano davanti agli occhi delle due sorelline, fino agli elementi di grande invenzione come il gatto bus, e momenti emozionanti come la crescita tanto improvvisa di un albero grazie ai semi magici di Totoro o il volo che le due bimbe fanno con codesta creatura. Il volo, il vento, sono tratti tipici del maestro nipponico. Il tutto però filtrato in un universo reale, con problemi seri, la malattia della madre, la crescita, il bisogno di evasione e lo straordinario potere della fantasia infantile, elemento necessario per vivere l’ambiente che circonda le protagoniste e i problemi della vita.

La malattia è sempre presente in questo bellissimo film, come una sottile malinconia, una sorta di solitudine dorata ed esclusiva dei piccoli rispetto al mondo dei grandi. Questo tema si esplicita totalmente nella seconda parte, allorquando la notizia del peggioramento di salute della madre porta il dramma della scomparsa della sorellina minore, con relativa ricerca di Satsuki. Ricerca che vede coinvolti le persone del paese, mettendo in evidenza la solidarietà tra le persone, il coinvolgimento emotivo per la scomparsa della bimba che riguarda tutti e che sostiene la ragazzina. Questa parte è decisamente commovente. Sopratutto perché l’intervento di Totoro ci dice come l’immaginazione, la fantasia, la fede in cose che per gli adulti non esistono, sia la salvezza dei bambini

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Chi vedendo il finale non ha sognato di salire a bordo di un gatto-bus?

Lieve,tenero, malinconico, ricco di simbolismi per nulla futili,magico, Il mio vicino Totoro  fa parte di quelle pellicole che parlano al cuore degli spettatori. Molti penseranno che è una pellicola infantile e semplice, ma non è così: una bellissima riflessione sulla vita e l’energia dei bimbi nel viverla. E poi come non si fa a rimanere indifferenti di fronte a Totoro? Creatura di rara dolcezza e pigrizia.

Lasciate da parte ogni forma di difesa tipica degli adulti un po’ ottusi e mettetevi a cantare: To-to-to-totoro